L'Opinione


 

 

 

 


L'Opinione:

Quanto vale il tuo lavoro?

 

 

Ogni tanto capita di leggere in giro una storiella che riguarda il lavoro, specialmente il lavoro degli specialisti, questa è una di quelle.
"Un Ingegnere elettronico molto preparato viene chiamato per aggiustare un Pc molto complesso del costo dichiarato di ca. 12milioni di €. Si siede di fronte al monitor di servizio e inizia a digitare una serie di comandi. Dopo qualche minuto asserisce con la testa, e mugugnando spegne il Pc. Apre la cartella con alcuni attrezzi ed estrae un piccolo cacciavite. Apre il case, controlla l'interno e da una serrata ad una piccola vite. Richiude il tutto e riaccende il Pc. Verifica che tutto funzioni perfettamente e soddisfatto chiama il suo committente. Il Presidente dell'azienda, sollevato e felicissimo chiede all'Ingegnere quanto deve pagare e aggiunge che pagherà immediatamente.

"Ok sono 1000 €." Risponde l'Ingegnere.

"Cosa? Mi rendo conto che il computer vale 12 milioni di € e lo ha fatto ripartire, ma 1000 € mì sembra una cifra veramente esagerata per un intervento di pochi minuti!"

"La pagherò solamente se manderà una fattura con i dettagli che giustifichi questa cifra!" Ribadì il Presidente della società.

L'Ingegnere senza scomporsi facendo spallucce rispose "Ok" e se ne andò.

Il mattino dopo il Presidente ricevette la fattura, e soddisfatto cominciò a leggere.

Dopo avere analizzato i dettagli prese la tastiera e digitò i dati del bonifico per l'Ingegnere e pagò senza lamentele.

La fattura diceva:

SERVIZI EFFETTUATI:

Serrare una vite 1 €;

Sapere quale vite serrare 999 €. "

 

Dedicata a tutti i professionisti che ogni giorno affrontano la mancanza di considerazione del proprio lavoro con frasi del tipo "Che c'è vo'".

Se tutti fossero come quel Presidente che ha capito....

 

Torna all'inizio

 

Il manico e la scopa:

Troppo spesso si vedono persone che che sfoggiano oggetti tecnologici ultrasofisticati e li usano come se fossero giocattoli. Quando ho iniziato ad andare a scuola, il mio professore di fotografia ci fece vedere le macchine fotografiche: "vedere" non toccare. Dopo un paio di settimane potemmo iniziare ad usarle, ma solo dopo una lunga lezione di preparazione teorica. Dovemmo imparare il funzionamento tecnico della macchina fotografica fin nelle molle del tempo di esposizione. Le prime lezioni furono un concentrato di studio dell'inquadratura, degli oggetti più disparati; dovevamo "vedere" la luce e relazionare la sensazione di temperatura fino a che non capimmo, nelle successive lezioni, che il colore della luce varia in funzione della temperatura (non nel senso di calore). Avevo capito che un foglio bianco fotografato con una pellicola a colori, cambiava colore in base all'orario, ma non era mai bianco: era blu, celeste, giallo o rosso ma mai bianco, eppure io lo vedevo bianco. Con l'avvento delle macchine fotografiche digitali il foglio è tornato bianco, merito delle impostazioni elettroniche che pareggiano il vero colore fisico al colore che noi vediamo. Questo è solo un esempio. Quando dovevamo esporre una foto dovevamo studiare la quantità di luce, il diaframma e il tempo da usare per ottenere una foto equilibrata, poi sono arrivate le macchinette con l'esposimetro incorporato che ti diceva se la luce era giusta e scattavi tranquillo. Con l'introduzione delle macchine automatiche è successo il patatrac. Chiunque poteva permettersi di comprare una macchina fotografica ed aveva la passione della fotografia, si sentiva "fotografo". Eppure quando guardo le foto degli amici oppure dei parenti, che hanno acqustato reflex digitali importanti, raramente trovo, non delle belle foto, anzi, degli scatti equilibrati nell'inquadratura: oggetti o soggetti inquadrati troppo lontano o con la testa troppo a filo o ancora storti e parlo di cose ferme. Poi mi danno una compattina e mi chiedono di fargli una foto, con la scusa che faccio questo lavoro, anche quando sono invitato non per lavorare. Dopo mi incontrano e mi dicono:
"Sai ho visto le foto, le tue erano le migliori...altre erano un po' così..."
Allora penso a quello che mi diceva mio nonno:
" Se la ramazza ha la raffia buona e nuova ma non ha il manico giusto, non scoperà mai bene."

 

Torna all'inizio

 

Il giusto compenso:

 

...un medico ti da una tastata e ti chiede 200 € e nessuno si lamenta perchè ti cura..., chiami l'idraulico perchè hai una perdita dai tubi: ti stringe un paio di dadi che si erano allentati e ti chiede 200 € e tutti pagano se no ti saresti allagato...se io chiedo 30 € per una foto che possiamo definire un bene non di prima necessità, ti guardano pensando che sei matto. Una canon o nikon professionale però costa almeno 3000 €, photoshop 900€ il flash 500€. I corsi d'aggiornamento centinaia di euro...continuo? a già, lo studio in affitto? Mi fermo....Volete un professionista? Pagate quello che vi chiede senza pensare ad altro se non che è un professionista che vale quello che chiede....oppure, direi...fatevi le foto con la vostra compattina...basta e avanza probabilmente.

 

Torna all'inizio